Erich Fromm sosteneva che l’amore non fosse solo una piacevole sensazione ma una vera e propria arte e, in quanto tale, esso richiede sforzo e saggezza.

All’unisono con Fromm noi di Punto e Via crediamo che l’Amore non si esaurisca nel cinismo espresso da Galimberti, come una pianta destinata ad avvizzire col tempo.

Siamo certi che, se curato con impegno, dedizione e un pizzico di creatività, un rapporto d’Amore possa rinnovarsi ogni giorno, possano fiorire nuovi boccioli che diventeranno fiori e poi…frutti.

La fine del rapporto, come un ciclone, investe gran parte dei piani dell’esistenza dei partner.

Volano i tetti dalle case quando la sicurezza derivata dall’immagine di coppia stabile acquisita negli anni viene meno. Tutto balla nell’occhio del ciclone rimanendo sospeso a mezz’aria: l’equilibrio personale si sta modificando, adesso è precario, vengono a mancare alcune certezze.

Quando il ciclone passa porta con sé alcuni effetti personali: bisogna elaborare il vissuto di perdita, gestire le emozioni connesse, di rabbia, smarrimento, paura, sconfitta. E non è finita qui. Ci si guarda intorno, si cercano gli altri feriti e ci si preoccupa per loro, ci si sente responsabili.

Fortunatamente però l’evento separazione, a differenza del ciclone, non lascia morti ma feriti, sono proprio le ferite il punto di partenza per rintracciare di nuovo il via, sul piano personale, gruppale e, laddove vi sia, genitoriale. Il riconoscimento di queste ferite e dei nuovi bisogni che queste impongono è il primo passo per uscire dal ciclone.

Bisognerà indossare nuovi occhiali ma, con il tempo e con l’aiuto necessario, si potranno vedere di nuovo i campi coprirsi di erba verde, rinasceranno fiori da quei terreni un tempo devastati, ricostruirete una casa nuova, casa Vostra.